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07/11/2015

Sabato 07/11 in uno splendido pomeriggio di sole siamo andati con le nostre ragazze a fare una gita a Torri di Quartesolo, ridente cittadina alle porte di Vicenza. La giornata è fantastica, le prealpi vicentine sono lì a due passi che quasi le riesci a toccare, il cielo è terso, l'aria pulita, fresca, corroborante. L'allegra trasferta però è dovuta anche ad un “insignificante e futile impegno”: la partita di pallavolo!...dettagli. In effetti tra le tante cose che si possono fare il sabato pomeriggio (shopping, cinema, nanna bobò) capita a volte che ci si imbatta in una palestra; che casualmente ci siano delle altre ragazze ad aspettarci; che si decida di fare due palleggi a pallavolo già che ci siamo; che in mezzo ci si metta pure una rete e TRAAACC il gioco è fatto! Ebbene si, in questo sabato di caldo anomalo, andiamo a scontrarci con il Torri Verde, una delle squadre top della provincia e non solo. Abbiamo capito subito, già nel parcheggio della palestra di via Montegrappa, che non è proprio il giorno giusto per una scampagnata. Una delle nostre “bocche di fuoco” ha pensato bene di spiaccicarsi una mano nella porta dell'auto, risultato: tanto male, tanto ghiaccio e posto assicurato...in panchina! Brutto segno ma via, non importa, andiamo incontro al destino. Arrivati in palestra scopriamo che “Torri” non è solo il nome del paese ma anche delle nostre avversarie. La parola rende bene l'immagine delle ragazze difronte a noi, autentiche torri, fari di avvistamento, pale eoliche che mulinano le braccia, tralicci che scaricano fulmini e saette. La differenza tra le due squadre è tremenda e si comincia subito con un filotto di battute vincenti per le padroni di casa. Le poche volte che ribattiamo siamo trafitti da poderose schiacciate, il primo set dura forse 10 minuti. Il secondo set è appena appena più combattuto ma il risultato non cambia, come pure il terzo ed ultimo set. 52 minuti di sofferenza e un po' di rassegnazione. Ecco, forse da questo punto di vista bisogna fare di più, non ci si deve arrendere ancora prima di iniziare, intanto giochiamo e poi vediamo come va. Purtroppo con tanti piccoli errori e qualche distrazione di troppo abbiamo facilitato il compito del Torri anziché complicargli la vita con la grinta e la determinazione già viste. Poco importa se l'arbitro, con la sua maglietta attillata per far risaltare gli addominali, si impegna a non vedere certe invasioni o abusi di statura. Poco importa se il nastro lascia passare contorcendosi solo i tiri casalinghi e si dimostra invece rigido ed inflessibile ai nostri appoggi schiaffeggiati. Il problema di sabato è anche nella testa delle nostre ragazze, spaventate forse dalla fama e dal fisico delle avversarie. I numerosi genitori presenti hanno colto la difficoltà del momento continuando ad incitare le ragazze e a cercare di spronarle a dare, comunque e sempre, il meglio di se! Ci vuole ancora pazienza, tanta come solo il mitico Alfredo riesce ad avere, costretto a combattere con gli schemi e pure con qualche carattere non troppo facile. La rotta è tracciata, ora si deve cominciare a remare sul serio. Forza RAGHE!
W.